mercoledì 4 gennaio 2012

Bello ma banale, prosaico ma superficiale......


Alcuni giorni fa ho letto le dichiarazioni dell'ex assessore della giunta Vignali e candidato civico Roberto Ghiretti: per le prossime elezioni i politici dovrebbero fare tutti un passo indietro. Queste dichiarazioni rappresentano delle balle spaziali per due motivi: se per lui i politici sono quelli di professione o con incarichi di partito, nella precedente amministrazione si contavano sulle dita di una mano, oppure non sa cosa significa fare politica, e quindi si dovrebbe ritirare fin da ora: la politica è l'occuparsi in qualche modo di come viene gestito lo stato o sue substrutture territoriali. In tal senso "fa politica" anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare: e la precedente amministrazione, di cui faceva parte, ne ha fatto una enorme esperienza.
 Ma forse il candidato Ghiretti pensa ancora che amministrare sia un semplice gioco di società in cui si utilizzano i soldi del "Monòpoli". O, più maliziosamente, la sua è una strategia improntata ad una delle accezioni della parola politica, cioè politics con cui si intendono le dinamiche attuate dai vari partiti o gruppi di pressione per riuscire a conquistare il potere.
Mi sono anche soffermato a leggere il manifesto elettorale del candidato civico Roberto Ghiretti; un documento sicuramente ben composto , facilmente leggibile e condivisibile nei contenuti. Avendo letto in questi ultimi anni i programmi elettorali di diverse parti politiche e non solo di Parma, mi è sembrato di leggerne l'ennesima fotocopia. Le problematiche e le criticità sono ben elencate, ma non ne viene data una soluzione, non si ravvede una presa di posizione decisa, soprattutto per quei temi, tipo termovalorizzatore, decisamente "scottanti". Potremmo definirlo un programma bello ma banale, prosaico ma superficiale: e da chi ha contribuito, partecipando alla vecchia Giunta, alla distruzione della città ci sembra un grave segnale di pericolo per gli elettori che possono essere indotti a ricadere negli stessi errori di 5 anni fa.


 Andrea Zorandi

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